NEWS Eventi

In Cina il Turismo riduce la povertà e salvaguarda l’ambiente

29 Settembre 2019

Venerdì 27 settembre si è tenuta a Roma nella sede della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) una conferenza per esporre il programma e le pratiche messe in atto dalla Cina per ridurre la povertà e salvaguardare le comunità agricole locali attraverso il turismo.

L’evento si è tenuto in concomitanza della Giornata Mondiale del Turismo, ed è stato organizzato dall’Ufficio Nazionale del Turismo Cinese insieme con l’ente non-governativo non-profit WTA (World Tourism Alliance) e con il sostegno della FAO.

L’evento è consistito oltre alla conferenza in una mostra fotografica, entrambe focalizzate sulle politiche di sviluppo di un turismo responsabile nelle aree rurali colpite dalla povertà.

27 September 2019, Rome Italy – Presentation of China’s Practice on Poverty Alleviation through Tourism, (Sheikh Zayed Centre), FAO Headquarters.

 

I relatori sono stati concordi nel sottolineare come il turismo – se condotto in maniera sostenibile – possa essere uno strumento decisivo sia per lo sviluppo economico che per il sostegno degli agricoltori locali, per aiutarli nella riconversione di terreni abbandonati e per la preservazione delle tradizioni agricole locali.

“In alcune aree il turismo è l’unico strumento in possesso degli abitanti delle aree rurali per uscire dallo stato di povertà. Il turismo sta svolgendo dunque un ruolo chiave in tal senso in Cina” ha detto Zhang Yuan, un direttore del WTA.

 

10 MILIONI DI CINESI FUORI DALLA POVERTÀ

 

Un rapporto ufficiale del 2017 – ha dichiarato il direttore Zhang Yuan – sostiene che il turismo rurale sia stato in grado di far uscire dallo stato di povertà qualcosa come 10 milioni di persone in Cina a partire dal 2011.

Il direttore del WTA ha inoltre aggiunto che il positivo impatto delle politiche a promozione del turismo sostenibile non si sono limitate a questo ma hanno anche avuto come risultato il miglioramento delle infrastrutture, preservando allo stesso tempo le tradizioni culturali delle comunità locali – che rappresentano un elemento di grande fascino e attrazione per i turisti – e soprattutto migliorando lo sviluppo ecologico di queste aree.

Rimanendo sempre su questo tracciato l’Ambasciatore Cinese alla FAO Niu Dun ha messo in evidenza come non sia certo un caso che molti “Sustaninable Development Goals (SDGs)”, cioè gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile inseriti nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, siano strettamente collegate al turismo e all’agricoltura.

 

GIAHS (GLOBALLY IMPORTANT AGRICULTURAL SYSTEM)

 

Queste sono proprio le ragioni per cui la FAO riconosce e sostiene i GIAHS (Sistemi Importanti del Patrimonio Agricolo Mondiale) ha detto Rene Castro-Salazar, Vice Direttore Generale per il Dipartimento del Clima e delle Biodiversità.

I GIAHS rappresentano un programma FAO il cui scopo è quello di identificare, salvaguardare e promuovere il riconoscimento di sistemi agricoli tradizionali e dei relativi paesaggi, sistemi di biodiversità, saperi, culture e persone ad essi collegati.

 

COLTIVAZIONI DI RISO A TERRAZZA DEL SUD OTTIMO ESEMPIO DI GIAHS

 

Salazar ha aggiunto che lo scopo del programma non è solo quello di identificare tale luoghi ma anche quello di assicurarsi “della loro buona gestione e la loro conservazione dinamica”.

“In particolare la Cina – come paese leader al mondo nel programma GIAHS – può vantare diversi siti che attraverso la promozione turistica hanno rivitalizzato l’economia rurale. Le coltivazioni di riso a terrazza del sud della Cina e gli allevamenti di pesce sono degli esempi in tal senso” ha concluso Salazar.